GENNARO CAROTENUTO è professore e ricercatore in Storia Contemporanea presso l’Università di Macerata. È stato fellow teacher presso l’Università Bocconi di Milano e research fellow presso l’Institut des hautes études d’Amérique latine dell’Università Sorbonne Nouvelle oltre che professore invitato presso università di Argentina, Cile, Uruguay, Venezuela, Tunisia. La sua attività di storico riguarda la politica internazionale, i fascismi e le dittature di destra, la storia contemporanea dell’America latina, la storia orale e la storia del giornalismo in particolare quella degli ultimi trent’anni, con studi sul rapporto tra giornalismo digitale e mainstream.
Ha pubblicato, tra gli alti, il libro “Giornalismo partecipativo”. Giornalista pubblicista, dal ‘97 è analista di politica internazionale del settimanale uruguayano Brecha, dal ’98 è regolarmente invitato come esperto di America latina da programmi di Radio3Rai e della Radio Svizzera. Ha lavorato o collaborato con quotidiani come El País di Madrid, La Stampa di Torino, La Jornada di Città del Messico. Scrive in questo blog dal 1995.
Abbiamo fatto a Carotenuto una lunga intervista che ci rimanda molti spunti e riflessioni sull’informazione
Quanto influisce l’aspetto economico nella costruzione dell’informazione?
A mio modo di vedere influisce moltissimo. Pensi, per quanto riguarda la cronaca nera alla possibilità, che ha un inquisito che ha un avvocato prestigioso, di avere più spazio sui media. Questo è uno dei possibili aspetti per i quali l’informazione è condizionata dalla maggior capacità informativa di chi ha interesse a informare. Questo si ripete in tutte quante le situazioni. Io ho lavorato a lungo in America Latina e ci sono dei veri e propri monopoli o oligopoli privati dell’informazione che non si riescono a smuovere…